Homilia Pontificale

Eminenze, Eccellenze, Fratelli vescovi, presbiteri

Confratelli francescani

Rev.mo Padre Custode P. Francesco Patton

Fratelli e sorelle

Il Signore vi dia pace!

          Con gioia e confesso con un po’ commosso mi rivolgo oggi per la prima volta come vescovo alla mia comunità cattolica di Cipro. La comunità, la porzione di Chiesa a me affidata: frati, presbiteri, religiose, famiglie, comunità di latina cipriota, fratelli di diverse nazionalità: filippine, Sri Lanka, India, Nigeria, Kongo, di altri diversi paesi dell’Africa, Irlanda, Inghilterra, Italia, altri paesi dell’Europa, Latini americani… e devo fermarmi perché c’è il rischio che mi dimentichi di qualche nazione di cattolici presenti nell’Isola… davvero una grande ricchezza la nostra Chiesa di Cipro. Ancora più ricca perché siamo con la ricchezza di due riti: Maronita e latino. Ringrazio Sua Eccellenza Mons. Selim e a tutta la Chiesa Maronita per essere qui con me, e assieme testimoniare l’Unità della Chiesa Cattolica… si davvero siamo una sola Chiesa Cattolica a Cipro. E oggi siamo ancora più completi, perché sarà istituita la parrocchia per i fedeli Ukraini presenti nell’Isola.

Davvero il volto della nostra Chiesa è davvero particolare, però posso dire che è davvero bella la nostra Chiesa… Però non lascia di essere complessa, con tante sfide… Per questo oggi sono Incoraggiato e accompagnato dai fratelli vescovi, dei miei confratelli francescani, dal Padre Custode, dai presbiteri amici, dai miei famigliari, amici, dalle suore. Davvero mi sento sostenuto dalla vostra amicizia…

Fratelli e sorelle, sono davvero contento di poter condividere con voi la Parola di Dio in questa 11 domenica del tempo Ordinario… si fratelli e sorelle che venite da fuori, per noi è ancora il tempo Ordinario.

E il  Vangelo di San Marco ci ricorda che il regno di Dio è in mezzo a noi e che, nonostante la sua lentezza iniziale, si sviluppa irresistibilmente, fino a raggiungere col tempo la sua pienezza. «Cresce ogni giorno, grazie a chi lo testimonia senza fare rumore (in silenzio), pregando e vivendo con fede i nostri impegni in famiglia, al lavoro, nelle nostre comunità.

Senza mettersi d’accordo, e davvero per l’azione dello Spirito Santo, questo è stato uno dei testi evangelici che ha scelto il mio predicatore degli esercizi spirituali in preparazione all’Ordinazione. Sua Eccellenza Mons. Ricardo Boccardo ha molto insistito: il ministero del Vescovo, del pastore, si accresce ogni volta che mettiamo Gesù al centro della nostra esistenza, ogni volta che compiamo gesti concreti di carità, ogni volta che perdoniamo, ogni volta che ci mettiamo al servizio della Chiesa. Il suo regno è presente in mezzo a noi e agisce anche se la sua azione a volte ci appare insignificante. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia del fare, dal voler tutto e subito, ma essere fiduciosi in Dio e avere la pazienza dell’attesa. Grazie Mons. Renato Boccardo…. E ringrazio il mio padre Custode che dopo la nomina mi ha detto: Bruno, come ultima obbedienza, vai a Montefalco, in Umbria (Italia), per gli esercizi spirituali…. Grazie davvero… è stato un dono del Signore.

Si, fratelli e sorelle a siamo la minoranza a Cipro. Le nostre azioni pastorali sono piccoli passi. Eravamo contenti con “Sorella Roli e sorella Aurora”, che abbiamo 60 adolescenti e giovani che si preparano per il pellegrinaggio a Compostella (numeri che per alcuni di voi non significa nulla), ma per noi è un bel inizio. E tante altre iniziativi …. Ma il segreto è che sia Gesù al centro. È Lui la forza della Parola, perché è Lui la Parola… il protagonista è Lui… Nella nostra Chiesa di Cipro, vogliamo mettere  al Centro la Parola. È il lemma che ho scelto per il Episcopato: “Sucumdum Verbum Tuum”, “Secondo la Tua Parola….

Come diceva il beato Carlos Acutis: Non io ma Dio…. Si fratelli e sorelle, questo è il segreto per la soluzioni ti tante delle  nostre difficoltà pastorali. Mettere al centro Dio, la Sua Parola. Non i nostri gruppi, i nostri progetti personali, nemmeno i nostri rancori e le cose che sono successe nel passato… situazioni che ci portano al pessimismo, alla chiusura. E non volere fare nulla di nuovo.

Infine, vorrei concludere  con le stesse parole del mio ringraziamento di ieri sera: Grazie… “Ephkaristò pouli”…. Amati fratelli e sorelle, cominciamo a servire il Signore, cercando insieme il volto del Padre, per essere testimoni autentici della gioia di appartenere al suo Figlio Gesù Cristo, alla sua Chiesa, e per me la gioia di servire la Chiesa di Cipro…. Amen!